maipiusole
All’inizio, al primo schiaffo, al primo spintone non ci pensi. Gli insulti? Ma sì, forse dovuti a un attimo di incazzatura e forse non ha nemmeno tutto il torto. Dicono che il torto non stia mai da una parte sola.
Ricordo quella ragazza, una volontaria credo, le sue parole all’inizio di questi episodi, quando incredula ha iniziato a maturare in me l’idea di convivere con un violento: “Vorrei dirti che lui non è un violento, che cambierà ma non è così”.
E infatti non è cambiato. Si è solo mostrato a me poco alla volta nel suo VERO aspetto.
Ricordo i mie sensi di colpa: “forse sono io a farlo arrabbiare così tanto. Dovrei essere più accondiscendente”… finché non ho scoperto che lui si era comportato già in passato con altre ragazze come con me.
Di notte mi dicevo che le donne che scelgono o devono scegliere di restare accanto a uomini violenti hanno molto più coraggio di una come me che stava meditando di andarsene per difendere se stessa e il proprio bambino. Cos’avrebbe potuto fare ad una piccola creatura che piange anche di notte indifesa nelle sue mani?
Per il mio bambino non potevo restare.
Ma molte donne scelgono di restare e nessuno ha idea delle torture fisiche e psicologiche che devono subire. La tortura più grande è sapere di essere in un tunnel e non poterne uscire.

Pensavo che la gelosia fosse un atto d’amore, mentre in realtà faceva parte della malattia. E poi i momenti belli c’erano: P. sapeva dimostrarsi premuroso e attento, sapeva farmi regali e portarmi fuori a cena, ma bastava un giorno come quello descritto prima per cancellare tutto ciò che si era tentato di costruire fino a quel momento.

Nell’arco di questi anni, mi sono talvolta confrontata con realtà simili a quella da me vissuta e ho riscontrato alcuni aspetti comuni alle diverse situazioni, come se si ripetesse lo stesso schema da parte di questa tipologia di uomini:

insulti come “troia” per umiliare la donna
insulti ai famigliari per rafforzare l’allontanamento da loro
insulti agli amici e relativo allontanamento da loro
mancanza di rispetto per il titolo di studio della donna se superiore a quello dell’uomo
mancanza di rispetto per il lavoro della donna
mancanza di rispetto per le donne in generale
voler ricominciare sempre da capo perché “in fondo c’è l’amore quindi bisogna costantemente riprovare”

A distanza di anni ho voluto scrivere queste poche righe per lasciare un messaggio a tutte quelle donne che vivono in situazioni simili. Vorrei dire loro, con grande umiltà, che si può uscire da queste situazioni. Non è facile, anzi è molto difficile ma ciò che ha dato a me la forza di farlo è stato l’amore per mio figlio. Amore che supera quello per me stessa. Il punto di partenza per me è stato il porsi questa domanda: “fino a che punto posso arrivare? Essere picchiata, insultata, umiliata fino a quando?” La mia risposta è stata “fino a quando lui non vorrà fare del male a mio figlio”. Ma credo che l’importante non sia il punto di partenza che mi sono data io. L’importante è porsene uno.

Quel giorno, il giorno in cui ce ne siamo andati io e il mio pancione ho lasciato un uomo. Un uomo che era il padre di mio figlio e ho deciso quindi di privare mio figlio di un padre (almeno fino a quando lui non avesse voluto conoscere il padre). Un uomo del quale ero innamorata nonostante tutto.
“Sarebbe meglio se un padre ci fosse ma la vita non dev’essere una tortura per nessuno” queste sono le parole di un medico che ha visto mio figlio da piccolo.

Tralascio qui gli altri problemi che ho dovuto affrontare nello stesso periodo con la mia famiglia e il mio lavoro (è importantissimo che ogni donna possa averne uno, perché a volte possiamo contare solo su noi stesse e se non lavoriamo il percorso è più difficile).

Io ho avuto poi la fortuna di entrare in contatto in quel periodo con persone stupende che mi hanno guidato nella mia difficile scelta. Altri amici che ritenevo “grandi amici” non si sono rivelati proprio tali. Amici che ritenevo “poco più che conoscenti” si sono rivelati fondamentali nella mia rinascita.

Ho maturato un’estrema sensibilità nei confronti degli altri. Soffro molto di più i litigi, le discussioni e le scene violente.

Non odio il genere maschile: ho diversi amici uomini con i quali mi confronto spesso.

Tirando le somme oggi la mia vita procede bene. I problemi si presentano comunque, ma ho sempre questa vaga impressione che alla fine quasi tutto possa essere risolto.

Vorrei terminare con un apprezzamento nei confronti di quei padri che per i loro figli scalano mari e monti. Per quelli che si trovano a crescere dei figli da soli o “parzialmente” da soli. Tanto di cappello, perché la realtà vorrebbe che questa fosse la regola: padri e madri sullo stesso piano nella crescita dei figli. Ma non è così, ci sono molti uomini che con la scusa del distacco dalla moglie o dalla compagna abbandonano anche i propri figli. Coloro che decidono invece di prendersene cura comunque e che fanno sacrifici (perché a volte per un uomo è “naturalmente” più complicato che per una donna), godono della mia stima.

Termino ricordando che non si è mai soli. Se non c’è la famiglia, ci sono gli amici e se non ci sono loro ci sono le strutture come Mai più sole che possono fare meglio di chiunque altro.
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2 Responses
  1. Unknown Says:

    Per questa testimonianza di vita che spero aiuterà tante donne a riprendersi la propria vita, a salvare il futuro dei loro bambini...GRAZIE...

    Io vorrei lasciare un'altra storia, solo una canzone. Una canzone che racconta il coraggio di una donna, abbandonata dal promesso sposo per una gravidanza indesiderata. Il coraggio e la forza di una donna, l'egoismo e la codardia di un uomo.

    SPARE PARTS - Bruce Springsteen

    Bobby said he'd pull out Bobby stayed in
    Janey had a baby it wasn't any sin
    They were set to marry on a summer day
    Bobby got scared and he ran away
    Jane moved in with her ma out on Shawnee Lake
    She sighed Ma sometimes my whole life feels like one big mistake
    She settled in in a back room time passed on
    Later that winter a son came along

    CHORUS
    Spare parts
    And broken hearts
    Keep the world turnin' around

    Now Janey walked that baby across the floor night after night
    But she was a young girl and she missed the party lights
    Meanwhile in South Texas in a dirty oil patch
    Bobby heard 'bout his son bein' born and swore he wasn't ever goin' back

    CHORUS

    Janey heard about a woman over in Calverton
    Put her baby in the river let the river roll on
    She looked at her boy in the crib where he lay
    Got down on her knees cried till she prayed
    Mist was on the water low run the tide
    Janey held her son down at the riverside
    Waist deep in water how bright the sun shone
    She lifted him in her arms and carried him home
    As he lay sleeping in her bed Janey took a look around at everything
    Went to a drawer in her bureau and got out her old engagement ring
    Took out her wedding dress tied that ring up in its sash
    Went straight down to the pawn shop man and walked out with some good cold cash

    PEZZI DI RICAMBIO

    Bobby disse che sarebbe venuto fuori, Bobby rimase dentro
    Janey ebbe un bambino, non era peccato
    Decisero di sposarsi in un giorno d'estate
    Bobby si spaventò e scappò lontano
    Jane si trasferì con sua madre sullo Shawnee Lake
    Singhiozzava "Mamma a volte tutta la mia vita mi sembra un unico grande errore"
    Si sistemò in una camera sul retro, il tempo passava
    Più avanti quell'inverno arrivò un figlio

    (Ritornello)
    Pezzi di ricambio
    E cuori spezzati
    Fanno girare il mondo

    Adesso Janey cullava il bambino su e giù per la stanza notte dopo notte
    Ma era una ragazza giovane, le mancavano le luci della festa
    Intanto nel Sud del Texas in una sporca chiazza di petrolio
    Bobby sentì dire che suo figlio era nato e giurò che non sarebbe mai tornato indietro

    (Ritornello)

    Janey aveva sentito parlare di una donna di Calverton
    Che aveva affidato suo figlio al fiume e lasciato che il fiume lo portasse con sé
    Guardò suo figlio nel lettino dove giaceva
    Si piegò sui ginocchi e pianse fino a che pregò
    Foschia sull'acqua e bassa marea
    Janey trasportò suo figlio giù fino alla sponda del fiume
    Immersa nell'acqua fino alla cintola, come splendeva luminoso il sole

    Sollevò il bambino tra le braccia e lo riportò a casa
    Mentre quello dormiva nel letto di lei Janey dette uno sguardo a tutte le cose che la circondavano
    Andò verso un cassetto del comò e prese il suo vecchio anello di fidanzamento
    Tirò fuori l'abito da sposa e infilò l'anello nella fusciacca dell'abito
    Andò dritta al banco dei pegni e ne uscì con un pò di buon freddo denaro

    (Ritornello)

    Spero che anche questa storia possa essere d'aiuto...


  2. Elena Galli Says:

    E' una bellissima canzone che non conoscevo.
    La lettera è incredibile ed ancora più incredibile è la donna che l'ha scritta.


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